Tatuaggi giapponesi

I tatuaggi giapponesi hanno origini piuttosto lontane nel tempo, nell’ultimo secolo sono stati spesso identificati come un simbolo distintivo della yakuza, la mafia giapponese. Entrambi questi ambiti potrebbero essere oggetto di analisi, pero’ a me interessa un altro aspetto, il rapporto piuttosto stretto tra l’arte pittorica giapponese e il tatuaggio. In particolare l’influenza del ukiyo-e sullo stile e la diffusione di questa pratica. Penso che l’identificazione "yakuza – tatuaggio" sia un aspetto legato a suggestioni e problemi tutti giapponesi e che non sia cosi’ interessante per noi che viviamo lontano da quei luoghi. Un tatuaggio e’ soltanto un disegno sul corpo, un mezzo essenzialmente effimero per esprimere, nei migliore dei casi, un concetto o piu’ semplicemente per decorare un pezzo di pelle. I tattoo rientrano pero’ all’interno di quei particolari disegni con un alta componente simbolica, fino quasi a diventare simbolo di per se’ stessi. Come accade per gli yakuza appunto. Non e’ tanto il soggetto (sia una carpa gigante, un dragone, una qualche divinita’ buddista, o un demone), quanto l’atto di farsi incidere un disegno sul corpo, in particolare sulla schiena, che contraddistingue lo yakuza agli occhi del giapponese onesto. Anche se questo tipo di mentalita’ probabilmente sta scomparendo, dal momento che il tatuaggio giapponese non e’ ormai piu’ una questione soltanto nipponica. I migliori tatuatori forse non sono neppure giapponesi, e se lo sono magari non vivono, ne’ lavorano in giappone.

L’aggettivo giapponese accostato alla parola tatuaggio quindi indica sopratutto uno stile. La scelta di un certo tipo di soggetti e di un certo modo di rappresentarli, di unirli tra di loro.
L’onda, la cascata, la carpa, i fiori di ciliegio costituiscono ad esempio dei soggetti legati tra loro da un semantica precisa: la carpa simbolo di perseveranza, di prosperita’, ma anche di saggezza, affronta le onde, giunge ad una cascata e tenta di risalirla, diventando cosi’ un dragone. Nell’acqua della cascata galleggiano dei fiori di ciliegio, a ricordare che la ricerca della carpa e’ comunque effimera, perche’ la vita ha comunque una conclusione certa. Oppure che la ricerca va portata a termine, perche’ la trasformazione in dragone indica uno stato di consapevolezza tale da affrontare la morte in maniera serena. L’interpretazione potrebbe arricchirsi, complicarsi, sprofondare nell’universo degli archetipi.
I soggetti dei tatuaggi (quelli fatti bene) sono spesso ripresi dall’ukiyo-e, dalle "immagini del mondo che fluttua". Sono sinuosi, arrotondati, fluttuano sul corpo, lo ricoprono con un certo impatto visivo, ma con delicatezza.
Lo stile e’ chiaramente ripreso da stampe di hokusai, di hiroshige, di kuniyoshi e questa e’ la parte del tatuaggio giapponese piu’ affascinante.
Insomma l’immaginario giapponese e’ sufficientemente ricco e la tecnica pittorica sviluppata cosi’ raffinata da lasciare ampio spazio per esprimere molta dell’emotivita’ umana in pochi tratti. Non a caso molti impressionisti furono appassionati ed influenzati da questo modo di rappresentare il mondo e la natura.
Per questo mi piacerebbe in questa sezione mettere in evidenza il legame tra alcuni temi classici del tatuaggio e la loro rappresentazione nelle stampe giapponesi. Un legame che e’ evidente, ma che e’ ricco di sfiziosita’ e di cazzabubole interessanti da approfondire.

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